Freschi di un’altra avventura, dopo l’esperienza dell’anno passato a Capo Verde, quest’anno è taccato alla Tanzania precisamente all’isola di Zanzibar ospitare la seconda edizione dell’Isola dei Campioni. Il “nostro” reality inventato dalla CR events e gestito dal proprietario ed inventore del format Massimo Ragona che con la sua famiglia hanno dato vita ad un programma televisivo di successo, che ha già confermato l’ edizione anche per il prossimo anno, con ulteriori novità.  Zanzibar isola tropicale a sud dell’equatore, che ha dato i natali a Freddy Mercury, fra le altre cose, di cui abbiamo visitato la casa, anche se ci sono leggende e storie sul fatto che sia realmente quella.. Una cosa è certa, sicuramente è nato a Stone town, la città più grande dell’isola, in cui si respira l’Africa profonda, ma già uscendo e facendo pochi metri fuori dall’ovattato ambiente del Villaggio in cui risediamo, si percepisce l’Africa, quella che noi occidentali chiamiamo terzo mondo, capanne, tetti in lamiera con un sole che ti spacca la testa, sporcizia ovunque, bambini a piedi scalzi…Io in quell’Africa non ci ero mai stato, e passeggiando per il mercato del pesce di Stone town, l’odore nauseabondo di carne in putrefazione, che si vendeva come una primizia, mi ha fatto pensare, ed alcune domande mi sono sorte, non che prima l’argomento mi fosse completamente indifferente, ma un conto è pensare a.. altro conto provare a stare lì…. un Continente intero, il più ricco di materie prime al Mondo, ridotto, neanche al degrado, all’abbandono più totale, all’età della pietra…E’ possibile? eppure per entrare ed uscire da Zanzibar i turisti pagano 100 euro complessivi a testa ed un euro al giorno di tassa di soggiorno, quando lo stipendio, se possiamo chiamarlo così, per chi ha la fortuna di averlo,  è di circa 25 euro mensuali….I ‘beach boys’ sulla spiaggia del Villaggio  ti assalgono per cercare di vendere il più delle volte manufatti in ebano, l’oro d’Africa, lo chiamano loro..non sapendo forse che di oro vero, l’Africa ne ha molto, solo che quello, non glielo lasciano lavorare, o meglio, non glielo lasciano vendere..Ma loro hanno le loro gerarchie, “c’è la mafia anche sulla spiaggia di Kiwengwa” dicono, quello che vendono devono dividerlo col loro capo e con la polizia che non lascia che si avvicinino ai Villaggi turistici.. hanno una linea immaginaria che li divide dalla loro spiaggia, ci sono gli zanzibaresi che comandano, che si vestono da masai per i turisti, e i tanzanesi che vanno a Zanzibar a fare “la stagione”, fra poco infatti inizia la stagione delle piogge, che si lamentano, dicendosi sottomessi agli abitanti del posto, e ribadendo che i masai quelli veri, sono un’altra cosa….tutto il mondo è paese, ah dimenticavo.. parlano tutti l’italiano meglio di alcuni italiani…Tornando ad un discorso più generico, e lasciando da parte i “beach boys” che col turismo, di riffa o di raffa ci campano, non tutti gli Africani hanno la fortuna, chiamiamola così, di vivere di turismo…chissà se davvero vogliono vivere in quel modo, o gli è stato imposto di dover vivere così… E’ un po’ la domanda del secolo, come rispondere a “qual’è il senso della vita?”….impossibile avere una risposta netta e precisa, ognuno fa le proprie considerazioni soggettive, in base alla propria coscienza ed alla propria cultura, e sicuramente io non ho la presunzione di averne una, ho un’opinione però…al mondo conviene avere l’Africa, conviene averla così, conviene non cambiarla….E le persone? bè le persone se stanno a casa loro bene, ma se vogliono immigrare va bene lo stesso, il modo per sfruttarle come si sfrutta la loro terra, lo si trova…..già

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